Le 3 lezioni della volatilità di inizio agosto
Data pubblicazione: 13 settembre 2024
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- Il 5 agosto, una serie di fattori tecnici ed economici ha dato il via alle vendite e ai ribassi.
- Molti investitori sono usciti dai mercati, ma ai ribassi ha subito fatto seguito il recupero.
- L’episodio ci conferma che è meglio restare investiti e approfittare dei cali: ecco come.
Inizio agosto caldissimo sui mercati, poi il recupero
Dati MSCI All Country World Index dal 3 giugno al 2 settembre 2024
Fonte: MSCI
Nel caldo torrido di metà estate, sentivamo un po’ tutti il bisogno di una doccia fredda. Magari, però, non così fredda. Cos’è successo? Ogni investitore, dal più piccolo al più massiccio, lo sa: lunedì 5 agosto si è intensificato un calo azionario abbastanza prepotente (-12,4% il Nikkei di Tokio, per dire) innescato dalla svolta restrittiva della Banca del Giappone, che ha mandato in cortocircuito il carry trade, e dal rapporto sul mercato del lavoro diffuso venerdì 2 agosto negli Stati Uniti d’America. Poi, però, c’è stato un bel recupero. Con il ritorno a valori vicini ai massimi. La domanda è d’obbligo: cos’è accaduto?
Cos’è successo i primi di agosto? I retroscena del calo (e del successivo recupero)
Brevemente. A fine luglio la Banca del Giappone ha aumentato il tasso di interesse di riferimento allo 0,25% circa, da un intervallo compreso tra lo 0 e lo 0,1%, e annunciato che ridurrà il ritmo mensile degli acquisti di obbligazioni in modo da dimezzarlo a circa 3.000 miliardi di yen al mese alla fine dell’anno fiscale 2025 (1). In tal modo ha ribadito la volontà di procedere alla normalizzazione, dopo anni, della politica monetaria (pensa che fino a marzo 2024 il tasso è stato negativo). L’annuncio ha ridato slancio allo yen giapponese, già da un po’ in tendenza rialzista. E ha alimentato un cortocircuito nel carry trade, per farla breve la consuetudine di alcuni operatori di indebitarsi in una valuta più debole e a tassi d’interesse vantaggiosi per poi investire in titoli con rendimenti più attraenti.
Parallelamente, il rapporto sul mercato del lavoro diffuso negli Stati Uniti venerdì 2 agosto ha suscitato qualche interrogativo sulla tenuta dell’economia USA (2).
- Il tasso di disoccupazione è salito al 4,3% a luglio e il numero di disoccupati è aumentato di 352.000 unità, a 7,2 milioni. Un anno fa, il tasso di disoccupazione era del 3,5% e il numero di disoccupati era pari a 5,9 milioni.
- Sempre a luglio, l’occupazione totale non agricola è aumentata di 114.000 unità, al di sotto della media mensile di +215.000 dei 12 mesi precedenti.
Non pochi si sono spinti a vedere in questi numeri il presagio della recessione finora evitata. Il calo dell’azionario globale si è quindi intensificato lunedì 5 agosto, alimentando la ricerca di sicurezza nelle obbligazioni: infatti in quest’area i valori sono risaliti e i rendimenti hanno ripiegato.
In calo il rendimento del Treasury a 10 anni
Dati al 2 settembre 2024
Fonte: elaborazione Wealthype.ai su dati Investing.com
Così come s’era rapidamente deteriorato, lo scenario sui mercati è altrettanto rapidamente migliorato nelle ore e nei giorni successivi. Insomma, non un diluvio universale, ma un temporale di metà estate.
Dopo i cali il rapido recupero: quali sono stati i fattori determinanti?
In prima battuta, la Bank of Japan, pur non rinnegando la sua attuale linea restrittiva, ha precisato che non intende alzare i tassi di interesse in presenza di instabilità sui mercati finanziari (3): una precisazione che ha placato il nervosismo e contribuito al contenimento dello yen nel cambio con il dollaro USA.
Ma soprattutto, gli altri dati macro dagli USA hanno confermato la tenuta del Paese e lo scenario di atterraggio morbido (il famoso “soft landing”), con la disinflazione che procede senza provocare chissà quali scossoni all’economia. Il recente aggiornamento sul PIL ha certificato una crescita a un tasso annuo del +3% nel secondo trimestre, a fronte del +1,4% del primo trimestre e del + 2,8% della stima anticipata.
USA: il PIL cresce del 3% nel secondo trimestre
I dati finora depongono a favore del “soft landing”
Fonte: US Bureau of Economic Analysis
Spaventarsi non serve: molto meglio mantenere la calma e “buy the dip”
Col senno di poi, ciò che è accaduto i primissimi giorni di agosto è che, di fatto, gli investitori hanno potuto godere di una breve finestra temporale per – come si dice – “comprare il calo”. O “buy the dip”, per usare il linguaggio dei trader. È la via che hanno seguito gli hedge fund globali, andando a caccia di occasioni sul mercato azionario proprio il 5 agosto, come ha evidenziato Goldman Sachs in una nota ai clienti (4).
Ma come, dirai adesso, ci consigliate sempre di non fare “market timing”, provando a inseguire i movimenti dei mercati, perché così si fanno solo danni, e adesso dite di approfittare dei ribassi? Vero, verissimo, è proprio così: alla larga dal market timing.
“Buy the dip”: le opportunità di acquisto nei ribassi
Si possono cogliere con un investimento graduale (e senza market timing)
Fonte: S&P Dow Jones Indices, dati riferiti all’indice S&P 500
Alla fine della fiera, il ribasso di agosto conferma le tre lezioni di sempre, ossia:
- non uscire dai mercati quando tutto va giù e resta investito, perché, come vedi dal grafico qui sopra, presto o tardi al ribasso fa seguito un recupero, potremmo dire, fisiologico;
- costruisci un portafoglio ben diversificato, sulla base dei tuoi bisogni e obiettivi, e restagli fedele nel tempo, tenuto conto che la diversificazione ti aiuterà a compensare i cali di una parte dei mercati con i rialzi (o quantomeno la tenuta) dell’altra parte;
- un ingresso graduale, diluito nel tempo, ti consente di comprare a sconto nelle fasi di ribasso, beneficiando poi delle successive risalite. Ed ecco il “buy the dip” applicato all’investitore individuale.
Ieri, oggi e domani: cosa ci aspetta da qui a fine anno?
Tenendo a mente queste tre lezioni, puoi prepararti ad affrontare con la giusta dose di serenità e buon senso l’ultimo trimestre dell’anno, nel quale non sono da escludersi nuove correzioni. Per quale ragione? Perché è così che vanno i mercati e perché abbiamo davanti tutta una serie di scenari in attesa di una più chiara definizione: da quelli geopolitici (i rapporti USA-Cina, la guerra russo-ucraina, le tensioni in Medioriente) a quelli politici (le presidenziali USA di inizio novembre), mentre Fed e BCE si accingono al taglio di settembre e ci si chiede quanti altri ne seguiranno – e con quali effetti sui mercati – da qui a fine 2024.
I mercati sono imprevedibili, e questo è l’unico fattore che siamo davvero in grado di prevedere. Diversificazione e investimento graduale possono non solo aiutarti a far fronte a questa imprevedibilità, ma anche consentirti di coglierne tutte le opportunità. Il mese di agosto 2024 ne è stata l’ulteriore dimostrazione.
1 https://www.boj.or.jp/en/about/press/koen_2024/data/ko240807a1.pdf
2 https://www.bls.gov/news.release/pdf/empsit.pdf
3 https://www.cnbc.com/2024/08/07/bank-of-japan-wont-raise-rates-when-markets-unstable-deputy-governor-says.html
4 https://www.reuters.com/business/finance/hedge-flow-hedge-funds-buy-dip-amid-market-bloodbath-says-goldman-2024-08-06/
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